Tecniche
A spinning

Spinning all'aspio

Andrea Castelli ( CEO Fishingmania.it ) Italia
Andrea Castelli ( CEO Fishingmania.it )
19. 02. 2022

Una botta secca e impetuosa sulla canna! Un attacco che difficilmente si dimentica! L’attacco di un grosso aspio è inconfondibile e lascia ricordi indelebili nella mente.

L’Aspius Aspius un ciprinide “cugino” del nostro cavedano che, a differenza della nostra specie autoctona, ha una spiccata indole predatoria forte e fulminea. Giunta fino a noi una ventina di anni fa circa dal bacino danubiano, si è adattato perfettamente all’ambiente del nostro grande fiume il Po e anche dei suoi affluenti.

Una specie che per le sue caratteristiche morfologiche e per l’ambiente in cui vive, è decisamente tra le più divertenti da insidiare a spinning.

CURIOSITA’
L’ aspio lo si può trovare, stranamente, anche in laghi artificiali nel centro Italia. Non prettamente ambienti di acqua lotica.

L’attrezzatura da utilizzare

Canne

Dobbiamo diversificare l’attrezzatura in caso si parli di pesca dalla barca o da riva. La seconda, la pesca da riva, è decisamente quella più frequente per i pescatori delle nostre acque. Per quest’ultima la parola d’ordine è “Lanci da record”, la distanza di lancio è in effetti il primo grande scoglio da superare.

E’ molto comune durante la sessione di pesca, vedere le cacciate dei grossi aspi a notevole distanza dalla riva, dove magari si trova un cambiamento di corrente tra una morta e la corrente principale del fiume.

Per questi motivi è consigliabile utilizzare canne da spinning con capacità di lancio di 15 – 40 g, rapide e reattive.  Per la lunghezza possiamo variare dai 2,40 m ai 2,70 m, e quest’ultima è perfetta per effettuare lanci anche a distanze notevoli. Ci discostiamo quindi, dalle classiche canne da spinning di solito di 2,10 m, anche per gestire al meglio le ferrate da effettuare a grande distanza.

Si possono usare canne da casting?

Nessuno vieta certo di utilizzare canne da casting, anche in ottica d’impiego di esche quali teste piombate, ma considerando che come detto i lanci lunghi sono all’ordine del giorno la canna da casting risulta un po’ limitata in gittata.

Nei periodo, in determinati spot e nelle situazioni ( ad esempio pesca dalla barca ) o quando si trovano gli aspi in caccia sotto sponda, può essere un utile alleata ma per insidiare questo predatore noi consigliamo la combo da spinning- A nostro parere molto più versatile.  

Mulinelli

Per quanto riguarda i mulinelli possiamo utilizzare benissimo dei 3000 o 4000, i secondi consentono un migliore bilanciamento dell’attrezzatura in caso di pesca con canne di 2,70 m. Meglio utilizzare mulinelli con capacità di recupero veloci 5.8:1 fino a 6.2:1.  

L’aspio è amante della velocità, è una specie che effettua agguati rapidi e fulminei, quindi una velocità di recupero consistente permette di far muovere l’esca rapidamente nelle correnti. Inoltre la velocità del mulinello ci permette di recuperare al meglio il nostro filo in caso di pance dovute alla corrente, quando cerchiamo il pesce negli strati più profondi del fiume facendo dragare la nostra esca.

Treccia o Nylon?

Come sempre qui si apre l’eterno dibattito se sia meglio usare il monofilo in nylon oppure il trecciato. Ma, in questo caso Il trecciato presenta indubbiamente diversi vantaggi per insidiare queste frecce d’argento:

Maggiore carico di rottura a parità di diametro

Diametri più piccoli ci permettono di lanciare le esche a lunga distanza

Maggiore rigidità, utile sia per imprimere a meglio i movimenti all’esca sia per la miglior precisione nelle ferrate.

Abbiamo anche però degli svantaggi:

Scarsa tenuta all’abrasione su superfici appuntite e ruvide ( Rocce, prismi ed anche rami )

La maggiore rigidità non permette di ammortizzare il colpo durante l’abboccata.

Per ovviare agli svantaggi possiamo innanzitutto utilizzare uno spezzone finale di fluorocarbon, di circa 1 metro o più, collegandolo con un buon nodo tipo Albright o Peña. Utilizziamo poi dei buoni moschettoni rinforzati e tariamo la frizione in modo da poter lasciare la giusta libertà sull’impatto dell’abboccata.

Il diametro della treccia può variare tra 0,12 mm fino a 0,20. Chiaramente riducendo il diametro avremo modo di effettuare lanci molto più lunghi.

COSIGLIO

Sostituire, dove necessario, le ancorette dei nostri artificiali con quelle di ottima qualità e fattura.
L’apparato boccale interno dell’aspio, possiamo dire, è un “osso veramente duro”.

Che esche utilizzare?

Negli ultimi anni l’evoluzione di questa pesca, ha permesso di vedere sul mercato diverse esche studiate appositamente per questa specie di pesce. 

“L’immortale” ondulante

Il classico dei classici, ma pur sempre un ever green, l’ondulante è quell’esca da tenere sempre nella scatola dedicata all’aspio. Con dimensione dagli 8 ai 15 g, è l’esca più versatile utilizzabile in diverse situazioni sia di spot che di periodo.

Le colorazioni più appetibili sono l’argento/rossa e il perlaceo. Ma non sono per nulla da lasciare a casa, le colorazioni oro/rossa e il Fire Tiger.

Gli ondulanti ci permettono anche discrete distanze di lancio, in modo da sondare più acqua rispetto ad esche tipo piccoli minnow

Jerk

Un esca che l’aspio adora! Si possono muovere sia rettilinei, che con le classiche jerkate della canna intervallandoli con degli star and stop.

Hanno anche il grande vantaggio, almeno per quelli di forma compatta e tozza, di poter essere lanciati a grandi distanze. Grazie a questa caratteristica ci permettono di battere molta più acqua rispetto ad altre esche.

Anche queste esche sono adatte per essere utilizzate lungo tutto l’arco dell’anno, dall’inverno fino all’estate.

Spin Jig

Studiato appositamente per la pesca all’aspio e al persico. Sono caratterizzate da un corpo metallico alla cui estremità posteriore è inserita una o più palette rotanti. Il suo corpo piccolo e pesante permette di effettuare lanci estremamente lunghi e precisi.

La sua forma caratteristica le permette di avere un potere catturante sia in fase di caduta che in fase di recupero. Può essere utilizzata per sondare diversi strati d’acqua, sia con recupero lineare sia con saltelli sali/scendi staccandolo dal fondo ( attenzione agli incagli ).

Metal Jig

Ma non è un esca da mare? Molto spesso viene fatta questa domanda. In effetti i metal jig sono esche nate per la pesca in mare sulle mangianze e non solo. Ma sono ottimi per la insidiare l’aspio.

Grazie a queste esche possiamo arrivare a fare lanci notevolmente lunghi, raggiungendo distanze che con altre esche sarebbero irraggiungibili. Non dobbiamo pensare di utilizzare dimensioni esagerate, dai 6 ai 15 g sono perfette.  Sono da preferire i metal jig con forma allungata, longilinea, con colorazioni che vanno dal classico argento olografico fino ad arrivare anche ai rosa bianchi.

Possiamo recuperarli sia in modo lineare e veloce, a strappi più o meno energici, ma anche con colpi sali e scendi della canna.  

Minnow

I minnow sono quegli artificiali che portiamo sempre con noi, tendenzialmente di dimensioni non troppo generose dai 6 cm ai 12 cm. Chiaramente utilizzando i minnow ridurremo di molto la nostra capacità di lancio, rispetto agli artificiali elencati in precedenza, ma l’aspio in determinate situazioni caccia fino sotto la riva ed in questi casi è l’esca più adescante.

Possiamo citare su tutte un esca principe, progettata appositamente per l’aspio, il Salmo Thrill. Rispetto ai minnow con forma tradizionale ci permette di effettuare lanci più lunghi, recuperarlo in maniera molto veloce ed ha una gran capacità di tenuta alla corrente. Il profilo ricorda il classico pesce foraggio di fiumi e laghi.

WTD

In particolari situazioni e periodi dell’anno,  l’aspio inizia la sua attività di caccia nei pressi della superficie dell’acqua, è questa la situazione migliore per utilizzare i WTD.

Il “Walking the dog” è un esca di superficie che, recuperata lentamente e con strappi bassi e ritmici della canna produce un movimento a zig zag molto adescante.

Dimensione dell’esca tra i 7 e i 10 cm, sono perfette sia perchè ci permettono di avere una gittata di lancio notevole e sono molto appetibili per gli aspi.

Dove insidiare l’aspio?

Come detto l’Aspius Aspius arriva dal bacino danubiano, la sua origine lo porta ad adattarsi ad ambienti di grandi e medi fiumi di pianura dove si possono trovare anche profondità notevoli. Nel nostro paese infatti si è adattato benissimo nel grande fiume il Po, nel Ticino e non solo.

In alcune parti d’Italia però, stranamente, si è adattato benissimo anche in laghi artificiali come ad esempio quello del Salto.  

I grossi aspi tendono quasi sempre a stazionare in prossimità di grossi ostacoli che riescano a rompere la forza della corrente, sia nei pressi della riva che verso il largo. Questi ostacoli creano giri d’acqua, molte volte visibili anche in superficie, che permettono ai piccoli pesci in deriva di trovare un riparo dalla corrente stessa e quindi diventare un facile bersaglio del predatore.

Altre zone molto propizie da sondare con il nostro artificiale sono quelle dove si ha una variazione del livello del fiume, dove un cosiddetto “pennello” finisce per lasciare spazio al flusso principale del fiume. In queste zone si formano scalini di livelli diversi di profondità, dove l’aspio rimane in agguato in attesa del passaggio di qualche pesce da attaccare.

Quali sono i periodi migliori?

L’aspio tendenzialmente è attivo lungo tutta la parte dell’anno. Possiamo però dare alcune indicazioni:

Inverno: E’ il periodo dell’anno dove si possono insidiare i grossi aspi. L’acqua fredda che tende a non avere un rialzo eccessivo durante la giornata, fa si che i pesci di minore taglia tendano a essere più fermi e apatici rispetto a quelli di taglia maggiore. Si possono trovare in movimento durante tutta la giornata, ma ovviamente per via delle temperature, il periodo di attività è fortemente limitato.

Primavera: La primavera per quasi tutte le pesche è il periodo migliore. La maggior parte delle specie ritorna in movimento e con loro anche l’aspio. Le finestre di attività sono più lunghe, si trovano pesci di taglie molto diverse e verso la tarda primavera si possono già insidiare più frequentemente anche a galla.

Estate: Le temperature che aumentano sempre di più, ci portano a insidiare questo predatore nei periodo della giornata dell’alba e del tramonto. Con il viraggio di luce e le temperature più fresche l’aspio tende ad essere molto più attivo.

Autunno: E’ un po’ come la primavera. In questo periodo i pesci tendono a muoversi molto, anche per creare scorte che gli serviranno per resistere ai primi freddi quando il cibo scarseggia.

Conclusione

L’aspio è una delle specie di acqua dolce che più appassiona gli spinnofili. Le sue caratteristiche di forza, velocità e combattimento lo rendono una preda ambita e ricercata. E’ un tipo di pesca di ricerca, che porta il pescatore a percorrere anche ampie distanze anche in situazioni di terreno scivoloso e pesante.

Insomma pesca più attività fisica, cosa volete di più?

In altre parole, a volte, avere una barca d’appoggio in determinati ambienti può fare la differenza!!!

www.fishingmania.it

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